Crotone, una sindaca rossa contro le mafie
Nel disastro generale, una buona notizia per il fronte antimafia arriva da Isola Capo Rizzuto, cittadina calabrese in provincia di Crotone, che elegge una sindaca rossa, paladina della lotta alle cosche. Carolina Girasole, 45 anni, biologa, è stata eletta primo cittadino con il 40% dei voti sotto il simbolo della Sinistra arcobaleno, sostenuta anche dal Pd e dai Socialisti. Una donna contro la mafia, in un centro da sempre sotto il dominio assoluto della ‘ndrangheta, capace di influenzare l’amministrazione e la pianificazione urbanistica nel primo comune della provincia (15mila abitanti).
“Per Isola Capo Rizzuto – dice Carolina Girasole – può cominciare davvero una nuova era. Spero che la mia elezione possa segnare un momento di svolta per la nostra città per potersi affrancare dal giogo della criminalità e dare così un segnale diverso a tutti”. Ha le idee chiare la nuova pasionaria calabrese, che invita all’impegno, perché “non dobbiamo aspettare che siano gli altri a risolvere i nostri problemi, ma impegnarci tutti insieme per migliorare le condizioni del paese”. La politica dal basso, con l’antimafia come tema centrale, un programma che forse rende conto del successo elettorale della Girasole, in netta controtendenza rispetto alla Caporetto della Sinistra.
Un risultato ancora più importante perché è la sconfitta della “rassegnazione da parte di molti cittadini di fronte alla prepotenza del crimine ed al degrado urbanistico e sociale del paese”. E una risposta alla “assenza delle istituzioni”, alle “carenze di organico nella caserma dei carabinieri”, unico presidio delle forze dell’ordine. Alla questione mafiosa si sovrappone quella sociale: “Il nostro – aggiunge la neo sindaca – è un comune con grande potenzialità, con quattro associazioni di volontariato che svolgono un’importante funzione sul piano sociale. Eppure qui da noi si vive male. E questo non soltanto per la presenza della criminalità organizzata».
Una vittoria da capitalizzare. “ Il voto libero, una scelta non condizionata da parte dei cittadini, hanno avuto la meglio su probabili accordi personali o familiari» conclude la Girasole. Un voto libero e pulito, una strategia vincente per l’antimafia.
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