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Rassegna stampa della settimana

Di redazione il . Rassegne

Ricomincia dalla Calabria la settimana di notizie su mafia e antimafia sui quotidiani nazionali e locali. Dopo le della armi della ‘ndrangheta a farsi sentire è lo Stato. Partono infatti repentini i primi interventi per fermare questa scia di sangue che nel crotonese ha ridotto in fin di vita persino una bambina di 5 anni. Si presenta ormai come una vera e propria faida quella scoppiata nelle scorse settimane, presumibilmente connessa con la spartizione degli affari che in quella zona si stanno sviluppando intorno ad appalti consistenti sotto il profilo economico. Procuratori e magistrati sono arrivati da Roma e da Catanzaro mentre il questore di Crotone, Gaetano D’amato ha tenuto la prima conferenza stampa dal giorno dell’omicidio Megna. “Questa è una della più importanti operazioni di polizia contro la ‘ndrangheta”- afferma il questore. (Quotidiano di Calabria 8 aprile 2008 12, Corriere della Sera 8 aprile 200823).

 

E sono infatti ben 38 gli arresti effettuati nell’operazione denominata Eracles grazie ad un blitz reso possibile dalla collaborazione di 5 pentiti, cosa di per sé singolare, nella presunta cosca di Vrenna – Corigliano –Bonaventura. La Faida, lo ricordiamo, era scoppiata a Pasqua con l’omicidio del trentasettenne Luigi Megna che aveva riacceso la guerra fra i Megna e i Russelli, famiglie staccatesi dalla cosca madre ed entrate in conflitto tra loro. Per fermare questa guerra che ha portato a tre omicidi in 6 giorni ci sono stati fermi anche fuori da Crotone; due a Bologna, uno a Reggio Calabria e uno nel Lazio ai danni di un cittadino albanese, secondo gli inquirenti grossista di esplosivo per le cosche. (Avvenire 8 aprile 2008 – Gazzetta del Sud 8 aprile 2008 1 2) ; (Ascolta anche su Libera Radio)

 

La stampa da ampio risalto alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia tramite le quali si è giunti all’individuazione di capi cosche ma anche di gran parte della manovalanza. La maxi retata che ha visto persino tre fuggitivi e successivamente l’arresto di uno di loro (Liberazione 8 aprile 2008Gazzetta del Sud 9 aprile 2008), ha consentito di individuare con maggiore certezza le rotte della droga che attraverso le cosche fra Vrenna, Bonaventura e Corigliano acquistavano fiumi di droga che poi immettevano nel mercato. Esisterebbe, stando anche ai racconti dei pentiti, una rotta bolognese successiva allo smistamento, mentre uno dei principali canali di rifornimento di stupefacenti sarebbe quello stanziato nel comprensorio di Gioiosa Ionica (Quotidiano di Calabria 8 aprile 2008). Non solo interventi d’emergenza in Calabria ma anche processi che continuano come “Missing” che ha portato a 9 condanne per un totale di 227 anni di carcere chiesti dal Procuratore Spagnuolo per omicidio; ma anche il lavoro continuo silenzioso da parte del reparto catturandi, che ha sino ad oggi portato all’arresto di 16 boss latitanti, 25 covi scoperti, 12 bunker localizzati e 50 milioni di euro di beni sequestrati al clan Condello. (Quotidiano di Calabria 8 aprile 2008)

Ma tutto questo accade proprio nei giorni di una campagna elettorale, quanto mai accesa anche in terra di mafie. Così accade che sempre in Calabria a Cutro venga incendiata l’auto di un assessore che si era detto contrario alla realizzazione di un sito per lo smaltimento dei rifiuti e che a
Palermo il giorno dopo venga incendiata la porta di casa dei genitori di un’esponente dell’Udc Saverio Romano, assessore uscente alla legalità e Pubblica sicurezza. Segnali per intimidire, per convincere, per ricordare. Segnali mafiosi in tempi roventi per scelte politiche che in Sicilia sono anche connesse alle elezioni regionali. (Gazzetta del Sud 8 aprile 2008 9 aprile 2008).

 

Politica nel mirino delle mafie ma anche imprenditoria e commercianti.

Così mentre tutti i riflettori erano puntati su Crotone a Catanzaro sono scesi in piazza a chiedere giustizia e denunciare il silenzio delle Istituzioni, operai, familiari e amici dell’imprenditore Antonio Longo, ucciso in un agguato sulla statale 280 per Lamezia Terme il 26 marzo scorso (Quotidiano di Calabria 8 aprile 2008), ma ancora un omicidio, pochi giorni dopo si consuma in un piccolo centro del Vibonese, dove un commerciante viene crivellato di colpi davanti al suo negozio. Gli attacchi continui a cittadini, politici e imprenditori liberi o che non vogliono sottomettersi sono in Calabria oggi in continuo aumento ma la società civile attraverso le pagine della stampa nazionale si fa sentire e alza la voce per urlare alle mafie che di certo non ha intenzione di arrendersi (Avvenire 10 aprile 2008 12).

 

Reagire senza mezze misure puntando sulla cultura della legalità e investendo sui giovani. Due scommesse importanti queste fatte oramai tanti anni fa in Sicilia dal sindaco più anticonformista che la Sicilia abbia mai partorito, Rosario Crocetta. E fa notizia in questi giorni, in merito alle questioni di appalti e trasparenza nelle gare la polemica tutta interna agli imprenditori che hanno denunciato il racket e alcuni esponenti politici di Gela. La questione è piuttosto tecnica e riguarda la soglia minima di fatturato richiesto per partecipare ad un bando da 22 milioni di euro. Storie di imprenditori che hanno denunciato il pizzo, che hanno attraversato momenti difficili, che si pagano gli avvocati in processi ancora in corso e che non riescono a rimettersi in piedi. Nonostante i lavori siano stati aggiudicati da una ditta al di sopra di ogni sospetto e tutto si sia svolto in conformità alle regole vigenti, da Gela le lamentele si sono fatte pressanti e alcuni politici le hanno raccolte. In un brutto periodo di delegittimazione dell’antiracket questo caso fa notizia insieme ad altri. (Corriere della Sera 10 aprile 2008).

 

E sempre su Gela si pronuncia il Csm che ha detto no alla sospensione del giudice Pinatto che aveva impiegato 8 anni a motivare una sentenza provocando la rimessa in libertà di boss di primo piano. Il consiglio della Magistratura ha “assolto” il giudice perché dice, è stato sovraccaricato di lavoro e lasciato solo nel farlo. (Corriere della Sera 9 aprile 2008Avvenire 10 aprile 2008). Politica e mafia sui giornali invece trovano il loro spazio, in maniera più esplicita, sui fatti del Senatore De Gregorio, leader del movimento italiani nel mondo, proprio in questa settimana indagato per mafia. Secondo la Dda di Reggio Calabria il presidente avrebbe partecipato ad una cena nella quale avrebbe mediato l’acquisto di una caserma dell’Esercito dimessa. Il senatore a gran voce si difende sui quotidiani (Corriere della Sera 10 aprile 2008Il Mattino 10 aprile 2008).

 

Sempre Sicilia, sempre affari illeciti chiudono la settimana sulla stampa, con interessanti novità sul versante dello Stretto. Ad inizio settimana gli arresti che avevano fatto scattare l’operazione Vivaio nella provincia di Messina a carico delle famiglie barcellonesi con le mani sugli appalti della linea ferroviaria Palermo – Messina e attive nello smaltimento dei rifiuti del comprensorio Mazzarà san’andrea, Novara di Sicilia, Barcellona Pozzo di Gotto. Un triangolo sottovalutato che invece ha visto la scissione e la nuova rinascita del gruppo di mafiosi affiliati alle famiglie dei Mazzaroti, paese adiacente a Barcellona Pozzo di Gotto (Gazzetta del Sud 10 aprile 2008). Il blitz che ha reso noti i volti e i nomi di questa nuova cosca emergente presenta questa come una nuova riorganizzazione locale del potere che sempre hanno avuto in quelle zone le famiglie barcellonesi.

 

Le mani della mafia anche dove non si pensa, la politica chiamata a rifiutare ed evitare i voti dei mafiosi (L’Unità articolo di Enrico Fierro) un mix che ha attraversato la settimana ma che non ha minimamente intaccato la bellezza dell’impegno dei giovani, che nonostante tutto, silenziosi costruiscono. Quelli di Addiopizzo, ad esempio, in trasferta nel Lazio, grazie alla volontà della Regione Lazio che anche quest’anno ha organizzato sette giorni per la legalità in cui giovani degli istituti delle scuole del Lazio si sono incontrati e confrontati sulle tematiche della legalità, quest’anno il pizzo in particolare e lo hanno fatto armati solo delle “Armi della cultura” (Liberazione 9 aprile 2008)

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