Il PDL all’attacco della Costituzione
Non sono poche le persone che ci hanno scritto manifestando la loro
delusione e persino i loro dubbi sull’opportunità di partecipare alle
prossime elezioni politiche. Quelle perplessità e quei dubbi non vanno
demonizzati, basterebbe pensare alla mancata risoluzione del conflitto
di interessi per comprendere il loro stato d’animo. Quello che è
successo in questi giorni non può tuttavia essere né cancellato, né
tanto meno liquidato con qualche battuta . Le parole di Berlusconi
sulla “salute mentale” dei giudici, e quelle di dell’Utri sulla
necessità di rivedere i libri di storia nel capitolo (per altro sempre
assai scarno) dedicato alla resistenza sono, se possibile ancora più
gravi delle già gravissime affermazioni di Bossi in materia di fucili.
Nelle parole di Berlusconi e di dell’Utri non vi è nulla di casuale,
ma vi è la riproposizione di un antico disegno teso a scardinare la
prima parte della Costituzione.
Da qui il reale motivo del rifiuto
opposto da Berlusconi alla proposta avanzata da Veltroni in materia di
tutela dei valori costituzionali e di salvaguardia della lealtà
repubblicana. Il reiterato attacco ai giudici e persino il tentativo di
riabilitare il mafioso Mangano non sono una caduta di stile ma un
lucido e cinico appello rivolto ai mondi della illegalità affinché
scendano in soccorso di chi, dal punto di vista elettorale, si sente
mancare la terra sotto i piedi e non esita a fare ricorso alle armi
estreme. Di fronte a questo stato di cose non è più possibile far finta
di non vedere e di non sapere.
Questi signori ci hanno comunicato con
grandissima chiarezza le loro intenzioni future, spiegando meglio di
ogni altro per quale ragione sia necessario partecipare al voto.
Ciascuno di noi, come è costume di questa associazione , compirà scelte
diverse, ma tutti insieme respingeremo qualsiasi tentativo di
stravolgere la parte costituzionale e di azzerare i diritti sociali e
civili che sono stati faticosamente conquistati. Per queste ragioni
l’associazione Articolo21, da qui a domenica dedicherà l’apertura del
proprio sito ad interventi e riflessioni di quei giornalisti, di
quegli autori, di quei magistrati, di quegli imprenditori, di quei
sacerdoti, di quelle donne e quegli uomini che da anni sono impegnati
nella lotta contro ogni forma di criminalità e di aggressione al
principio stesso di legalità democratica.
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