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I corleonesi a Bari

Di Giuseppe Crapisi il . Dai territori, Sicilia

Presenti a Bari lo scorso 15 marzo i ragazzi di Corleone ci hanno inviato il loro diario di quella giornata e noi lo ospitiamo volentieri.

Grazie ragazzi per la passione con la quale raccontate il vostro impegno in questo lungo cammino verso una società “responsabile” .

Era come se già simbolicamente volevamo unire quella piazza dedicata a due importanti vittime della mafia con quella piazza di Bari dove l’indomani si sarebbero ricordate tutte le vittime delle mafie. Da Corleone siamo partiti noi del circolo Arci Corleone Dialogos, i ragazzi della cooperativa Lavoro e non solo, alcuni rappresentanti di associazioni corleonesi, il direttore del Consorzio Sviluppo e legalità Guarino, il consigliere Iaria, l’Assessore Cortimiglia e lo stesso Sindaco Iannazzo, che ha messo a disposizione il pullman.

Aldilà delle divisioni che ci sono e ci potrebbero essere politicamente Corleone si è dimostrata da esempio anche in questo campo: tutti uniti sulla lotta alla mafia. Un lungo e faticoso viaggio di circa dieci ore, ma è stato bello. Il Presidente del Consiglio Comunale Mario Lanza ci ha raggiunti il 15 a Bari. Il 15 mattina  al sorgere del sole siamo arrivati a Punta Perotti, simbolo della legalità affermata. Infatti, dove prima c’ era un ecomostro di palazzine in cemento armato decisamente abusivi ora c’è un bel prato davanti al  mare.  Lentamente il lungo mare si andava riempiendo, fino a quando è iniziato il corteo e quella massa umana fatta di circa 100 mila persone ha iniziato a sfilare con i propri slogan, le bandiere,  i gonfaloni dei  Comuni tutti in pellegrinaggio per ricordare.

Una lingua umana attraversava Bari in quel giorno per ricordare le oltre 700 vittime di tutte le mafie. Nomi che come una litania religiosa venivano ripetuti e che hanno accompagnato tutto il corteo. Nomi di persone uccise dalla mafia, persone che hanno lasciato figli, madri e padri ecc… Persone che hanno detto di no alla mafia e per questo hanno perso la vita ed è per questo che noi abbiamo il dovere di ricordarli. Altrimenti la loro morte è vana e li ammazziamo una seconda volta.

Don Ciotti e i familiari delle vittime hanno aperto il corteo, dietro lo striscione del logo della manifestazione “Puglia Arca di pace”. Presenti, alcuni Ministri, il Presidente della Camera Bertinotti e il magistrato Giancarlo Caselli. Anche noi eravamo in quel corteo con il nostro striscione “Corleone non è solo mafia onore agli eroi Falcone e Borsellino” e tra i gonfaloni c’era anche quello del Comune di Corleone, ed eravamo un simbolo.

Eravamo il simbolo della Corleone che vuole esportare il meglio di se,  della Corleone che è fiera di se stessa perché si sente rappresentata dalle numerose persone che hanno perso la vita per lottare contro la mafia. Ed è stata davvero grande l’emozione  nel sentire i nomi di Bernardino Verro, Giovanni Zangara, Giuseppe Letizia, Placido Rizzotto ecc… insieme a tutte le altre centinaia di vittime di mafia.

Per noi ragazzi di una Corleone troppo spesso attenzionata solo come simbolo mediatico della mafia è stato importante vedere negli occhi degli altri partecipanti lo stupore misto alla soddisfazione di leggere che Corleone è contro la mafia. Siamo partiti insieme dalla Sicilia con Libera Palermo.  per incontrare i 100 mila di Bari dove non c’erano solo italiani ma anche 200 giovani europei in rappresentanza di più di 50 ONG.

Poi giunti in Piazza delle Libertà c’è stato il saluto delle autorità e dei familiari delle vittime della mafia. Come sempre Don Luigi Ciotti è riuscito a lanciare il giusto messaggio ed indicare la strada per il futuro, ha detto che “delle parole siamo stanchi e adesso abbiamo bisogno dell’agire concreto a partire dalle Istituzioni”. Ma il cambiamento ha bisogno di tutti noi.

“Dobbiamo prendere coscienza che c’è bisogno delle nostre scelte, del nostro fare concreto, del nostro impegno, del nostro coraggio, della nostra voglia di metterci in gioco, delle denunce che nella quotidianita’ fanno la loro parte”. Poi la piazza si è spopolata per dare spazio ad una breve pausa pranzo e poi l’inizio degli interessanti workshop. Poi alle 18:00 stanchissimi, ma nelle facce si leggeva che ne era valsa la pena, ci siamo rimessi sul pullman per ritornare alla nostra Corleone. Una canzone di Celentano dice l’emozione non ha voce” ed in questo caso io ho cercato di spiegare quello che abbiamo provato ma nessuna parola potrà spiegare l’atmosfera laico -religiosa che si respirava nel giorno della memoria e dell’impegno organizzata da Libera e Avviso Pubblico. Bari 2008 rimarrà nei nostri cuori.

Giuseppe Crapisi

www.corleonedialogos.it

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