Rocco Gatto continua a vivere, una “Lunga marcia” nel suo nome
Quella mattina Rocco uscì presto di casa. Con il fucile a tracolla. Sapeva di essere in pericolo. Quella mattina Rocco passò di stanza in stanza, quasi a salutare il padre Pasquale e i tanti fratelli. Un presentimento.
Sul suo furgoncino i sacchi della farina da consegnare a domicilio. Rocco conosceva da bambino il sudore e la fatica. Quella mazzetta non la volle mai pagare. Due milioni agli Ursini, la cosca di Gioiosa Ionica, una delle più temibili della Locride e della Calabria. Non pagò e lo perseguitarono per anni e anni.
Quel 12 marzo del ‘77, 31 anni fa, due colpi di lupara a eseguire la sentenza. Rocco morì, ma visse a lungo nelle battaglie antimafia degli anni 70-80 e nella lotta del padre Pasquale. Morì ancora una volta al processo d’appello: nessun colpevole, autori e mandanti restano ignoti per la giustizia italiana.
Rocco vive ancora oggi nel murales di Gioiosa. Sta lì nella piazza del mercato dal ’78, quando lo dipinsero nel suo nome. È il Quarto Stato dell’anti-‘ndrangheta. Quel murales sta scomparendo. Per salvarlo, per non dimenticare Rocco è partita una campagna lanciata dall’associazione daSud, dal “Comitato pro murales teatro Gioiosa” e da Libera Locride.
I risultati sono enormi: grazie alla Provincia di Reggio, a scuole, associazioni, partiti e istituzioni, artisti e cittadini, il murales sarà restaurato. Per dare respiro all’iniziativa, daSud ha deciso di promuovere la “Lunga marcia per la memoria”: un ciclo di dibattiti e concerti con ultima tappa a Gioiosa, un festival itinerante come fase conclusiva degli incontri in giro per l’Italia già partiti lo scorso dicembre.
Anche Libera è impegnata nella campagna per il murales. In parallelo con la Lunga marcia, si terrà in luglio un campo estivo proprio a Gioiosa, nell’ambito dei campi nazionali Estateliberi. Con Libera Locride 15 ragazzi saranno impegnati nella realizzazione di nuovi murales antimafia in giro per la provincia di Reggio Calabria. Rocco vivrà.
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