Inchiesta: fra cronaca e sospetto
Gela da vedere. Con il naso all’insù che un po’ si ritrae per l’odore nauseante causato dal petrolchimico che oggi è meno mortale di ieri ma i suoi problemi li crea ugualmente. La storica raffineria affacciata sul mare dal colore verde blu, dimezzata nelle dimensioni e nei posti di lavoro, ricorda ferite che non si menzionano ma che in troppi si portano addosso.
Gela da scommetterci. Lo ha fatto con astuzia e tanta passione Rosario Crocetta, il sindaco più anti, che ci sia: antimafia innanzitutto. Anticonformista. Così “anti” insomma, che da queste parti non se ne erano
Gela da sapere. Sapere che qui, dove di mafie ce ne sono più d’una,
Gela da informare. Raggruppa i tanti lati bui dell’informazione incontrati da Libera Informazione in giro per
Gela che è avanguardia. Nell’antiracket in primis, che qui sottolinea Renzo Caponetti, presidente dell’associazione, è “porta a porta” ; segue ogni giorno i commercianti dalla denuncia al processo, non li lascia soli. Questa è una città in cui si è fatta “sperimentazione” su scelte poi arrivate a Caltanissetta e appoggiate dal resto delle associazioni di Categoria. Confindustria in testa. Forse perché “la dove la terra è più arida crescono i fiori più belli” e la rivolta contro il racket è da queste parti uno dei fiori più belli.
Gela da ritornarci. Perché diventa sempre più una chiave di lettura di un cambiamento possibile. Nel loro reportage giornalistico Fuga dall’illegalità i giornalisti Marco Nebiolo e Elena Ciccarello: scrivono, in breve […] un tempo dicevi Gela e pensavi al petrolchimico e alla mafia oggi invece ti vengono in mente Crocetta e l’antiracket […]. A noi di Libera Informazione vengono in mente anche Alessandro (Cgil Gela), Giuseppe e Luciana (Arci Gela), Pietro (Legambiente Gela), Dario (Libera Catania), Fabrizio (Giornale di Sicilia), Simone e Liliana (Canale dieci) Rosanna (Proloco Niscemi), Gaetano, Giuseppe, Salvatore (Cngei Niscemi), Vania (Cesvop Gela).
E poi a pochi kilometri da qui gli occhi attenti e curiosi dei ragazzi del liceo Leonardo Da Vinci che abbiamo incontrato lo scorso 15 febbraio e con i quali abbiamo parlato di informazione e mafie in compagnia del Gip Carlo Conti, di Roberto Morrione, del sindaco Giovanni Di Martino e del loro preside Fernando Cannizzo. Speriamo che anche loro ci ricordino da Niscemi, dove dichiara il Gip Conti – con altissima probabilità per molti mesi è stato nascosto il latitante Emmanuello. Una dichiarazione che gela la sala: la mafia a Niscemi? così… senza avvertire.
Gela da costruire con le energie e le idee di chi è rimasto e di chi se n’è andato. Perchè l’acqua fatica a raggiungere le abitazioni, il lavoro è ancora difficile da promuovere ed incentivare, gli appalti pubblici sono da ripulire con attenzione (e anche le graduatorie per le case popolari….). Le associazioni sono tante ma l’amministrazione comunale è una e fra loro strade non sempre convergenti sottolineano la necessità di un metodo politico ancora più aperto al dialogo.
Per una: Gela da informare, liberamente
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