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Condello, la tre giorni mediatica del “supremo”

Di Stefano Fantino il . Rassegne

Pasquale Condello, 57 anni, è dietro le sbarre. I Ros lunedì 18, in serata, lo hanno prelevato in uno stabile a Reggio Calabria, ponendo fine alla sua ventennale latitanza. Un arresto, l’ennesimo negli ultimi mesi, questa volta a danno della ‘Ndrangheta, che pochi giorni dopo l’arresto del boss Condello, Francesco Forgione, presidente dell’ Antimafia, definirà pericolosa quanto Al-Qaeda.

Il lancio dell’Ansa

Lunedì 18 febbraio, ore 21.02. Un breve lancio dell’Ansa annuncia la cattura di Pasquale Condello, boss della ‘ndrangheta, arrestato dai Ros a Reggio Calabria:

(ANSA) – REGGIO CALABRIA – Pasquale Condello, 57 anni, latitante storico della ‘ndrangheta reggina, e’ stato arrestato dai carabinieri a Reggio Calabria. L’attività che ha portato all’arresto di Condello e’ ancora in corso e, per il momento, non sono stati resi noti particolari sulla cattura (guarda il lancio sul sito dell’Ansa).

La notizia arriva nella serata compromettendo la ricaduta mediatica dell’arresto sui quotidiani, già in procinto di tagliare il traguardo della chiusura giornaliera. L’arresto è quindi appannaggio di pochi siti online che tuttavia non possono che riportare il succinto lancio Ansa. A distinguersi solo El Pais che riporterà poco la notizia in maniera più ampia (leggi la notizia sul sito El Pais.com).

Martedì 19 febbraio

E infatti il giorno, dopo, martedì 19 febbraio, su poche testate la cattura del boss reggino del rione Archi riesce a trovare spazio. La primula rossa della ‘ndrangheta, che aveva tra l’altro ordinato l’assassinio dell’ex presidente delle Ferrovie dello Stato Lodovico Ligato, nel 1989, scuce qualche breve. Il Mattino dedica all’arresto un piccolo box, «Preso il superboss della ‘ndrangheta», con la cronaca e le dichiarazioni del ministro dell’Interno Amato («ennesima straordinaria operazione») e di Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia («un segnale importante»). Brevi per Liberazione («Arrestato boss Condello a Reggio Calabria») e per il Corriere della Sera che la riporta a pagina 27 con una minuscola foto come corollario («Catturato superboss della ‘ndrangheta»). Si distingue il Quotidiano della Calabria che dedica due pagine alla cattura di Condello (vedi pagina 4, vedi pagina 5) ospitando un pezzo di cronaca, le impressioni a caldo di Francesco Forgione («Sarà difficilmente sostituibile, ora bisogna, insieme al fermo dei ricercati, colpire gli interessi economico-finanziari») un pezzo di analisi sugli eventuali successori e un pezzo in taglio boss con le reazioni all’arresto (Mollace, sostituto procuratore di Reggio Calabria: «La conclusione di un percorso lungo dieci anni»). Tra i nazionali un pezzo interessante di Ruotolo su La Stampa («In manette Condello, il Provenzano della ‘ndrangheta») e una cronaca di Baldessaro per Repubblica (leggi qui l’articolo).

Mercoledì 20 febbraio

A bocce ferme i quotidiani posso riprendere la notizia, da aggiornare alla luce delle maggiori conoscenze sulla latitanza di Condello. Avvenire dedica pagina 7 alla vicenda («L’arresto di Condello chiude un’epoca») corredando l’articolo con diversi box di approfondimento e una intervista, firmata da Antonio Maria Mira al pm della Dda Franco Mollace. Più orientata al dettaglio enogastronomico l’apertura di pagina 21 del Corriere della Sera, tra un titolo gaudente («La latitanza dorata del “Supremo”») e un catenaccio da buongustaio («Nel covo champagne e ostriche») e anche i riferimenti a lingotti d’oro, azioni e brillanti confermano il gusto per un microcosmo antropologico, tanto in voga dalla cattura di Provenzano in poi, come conferma l’articolo della Gazzetta del Sud («Champagne e pizzini nel covo del Supremo»). Quattro pagine per il Quotidiano della Calabria che già il 19 aveva parlato a lungo del caso (vedi 1, vedi 2, vedi 3, vedi 4) .Interessante invece il taglio che dà il Sole 24 ore alla notizia. Un titolo inequivocabile: «Condello, in carcere la ‘ndrangheta Spa». Il pezzo di Roberto Galullo ricostruisce l’impero economico di un boss che aveva il centro dei suoi affari a Cesena e interessi a Roma, Lombardia e Montecarlo. Un impero milionario (leggi l’articolo del Sole 24 Ore), lontano dall’antropologia del post-cattura e capace di incarnare ciò che la ‘ndrangheta è al giorno d’oggi.

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