8 febbraio, il giorno degli arresti eccellenti
I maggiori quotidiani, venerdì scorso, aprivano le prime pagine con un’occhiata speciale al tema “mafia”. La notizia era di quelle da non perdere, succosa e impressionante: un blitz coordinato tra Usa e Italia aveva portato all’arresto di 77 persone (54 a New York, 23 a Palermo) su 90 ordini di custodia cautelare, tutte ruotanti intorno a Cosa Nostra, soprattutto nell’ambito delle famiglie Inzerillo e Gambino. Intercettazioni, 800 uomini impegnati dalle due parti dell’oceano per interrompere sul nascere l’intenzione, parzialmente messa in atto, di riavvicinare i rapporti (economici ovviamente, per traffici di droga e riciclaggio di denaro) tra chi, dopo la seconda guerra di mafia persa contro i Corleonesi, aveva dovuto emigrare negli Usa e chi, in Sicilia, ci era rimasto. Tra i big finiti in manette Frank Calì, 43 anni, emergente boss legato ai Gambino, Pietro Inzerillo Jr, 36 anni, figlio di Totuccio e Filippo Casamento, 82 anni, il più anziano. In Campania nel frattempo un’altro arresto eccellente: un boss tra i più ricercati, Vincenzo Licciardi, detto ‘o chiatto, ultimo grande fermo dopo che era finito in manette il pezzo da novanta Eduardo Contini.
- Old Bridge
Il Sole 24 Ore apre a pagina sedici con ”Blitz Italia-Usa, nella rete 90 boss”, due colonne di cronaca essenziale con le dichiarazioni del procuratore palermitano Messineo («Cosa Nostra tentava di ritornare nel mercato degli stupefacenti») e in calce quelle di Piero Grasso, numero uno della Dna, e di John Pistole, numero due dell’Fbi che definisce «eccezionale» la collaborazione con la polizia italiana. A corredo del pezzo un supporto iconografico: la mappatura delle 170 famiglie mafiose siciliane, come presentate nel rapporto 2007 della Direzione Investigativa Antimafia.
Due grandi quotidiani nazionali come Repubblica e La Stampa aprono specularmente dedicando rispettivamente le pagine 2-3-4 ( vedi le pagine
) e le pagine 2-3(vedi 2 e vedi 3) del quotidiano all’operazione “Old Bridge”. Il quotidiano romano apre con un pezzo di punta di Bolzoni che recupera storicamente l’avvenimento e dà spazio alla cronaca del blitz della terza pagina, mentre il quotidiano torinese, diretto da Anselmi, apre con la cronaca e dà risalto a pagina 3 al pezzo di ricostruzione storico affidato a Francesco La Licata, mettendo in evidenza un maggior uso di infographics per ricostruire in maniera sintetica gli avvenimenti e il ricorso a un box per alcune domande al procuratore Grasso.
Due pagine pure per L’Unità, la otto e la nove, con un pezzo di cronaca in apertura seguito da una ricostruzione storica dell’avvenimento partendo dalla seconda guerra di mafia, a firma di Saverio Lodato e anche per Il Mattino (pagine 2 e 3) che titola «Mafia, colpo al cuore tra Palermo e New York» Il quotidiano fondato da Gramsci a pagina nove approfondisce il tema, partendo dalle parole dei pizzini che facevano presagire questo tentato nuovo assetto di rapporti tra mafia statunitense e Cosa Nostra italiana. Il giornale della Cei Avvenire apre pagina 7 con una foto e una infographics titolando «Mafia, 90 arresti sull’asse Palermo-New York» dividendo cronaca degli arresti da analisi storica del blitz come la maggior parte dei quotidiani. In chiusura Il Manifesto, l’unico a discostarsi dalla dicotomia storia-cronaca, con un unico pezzo che a pagina sette ripercorre la vicenda «Cosa Nostra dell’altro mondo».
- Arresto Licciardi
Stritolato dal novello caso “Pizza Connection”, l’arresto di Licciardi, potente boss napoletano, ha faticato a trovare spazio in taluni giornali, nonostante la grande importanza rivestita dalla sua cattura. Ferma restando la mole e il grande valore del caso “Old Bridge”, il fermo del camorrista ha trovato molto spazio solo su grandi giornali locali (Il Mattino), oppure su Manifesto («E a Napoli preso Licciardi, ultimo capo dell’Alleanza», con spazio quasi pari al caso italo-americano) e su Avvenire con un pezzo in taglio basso («In manette l’ultimo boss di Secondigliano») cosi come su Il Sole 24 Ore («Arrestato Licciardi, boss della camorra»). Stampa e Repubblica questa volta differiscono: il quotidiano torinese riporta la notizia a pagina due ma con una breve(«Anche Vincenzo o Chiatto in manette»), mentre il quotidiano romano pur relegandola a pagina quattro, taglio basso, riporta un consistente articolo di Conchita Sannino («Napoli tandem di investigatori in rosa, in manette il superlatitante della camorra») che nel titolo si sofferma sul duo rosa Sargenti-Mandara che ha portato all’arresto del boss. Così come L’Unità che inserisce la notizia a pagina nove, la seconda tra quelle dedicate al crimine organizzato, in taglio basso («Camorra preso il grande capo dell’allenza di Secondigliano»).
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