Una maratona antimafia sulle reti Tv nazionali, perché la memoria ha un costo
“E’ stato un grande evento ed un impegno: le trasmissioni del
documentario ‘La Memoria ha un costo’ su La7 ed MTV dimostra che si
può parlare per due ore di come testimoniare la lotta alla Mafia,
come far parlare i protagonisti delle cooperative sulle terre
confiscate ai mafiosi,come dar voce alle famiglie delle vittime ,con
dignità, serietà e senza problemi di Auditel. Due ore di
filmato,replicato 4 volte sulle due reti, per dire che le mafie si
possono combattere e sconfiggere,dimostrano che questo messaggio può
diventare approfondimento giornalistico, uno sceneggiato della
realtà,avvincente come una fiction,ma reale ,con veri protagonisti dei
dolori subìti e dei riscatti realizzati: senza annoiare, senza essere
pesantemente pedagogici come qualcuno all’inizio aveva paura
accadesse”.
Parla con la sua solita intensità e passione, Luigi Ciotti, in
questo Natale che trascorre a Torino, tra le comunità di ragazzi ed il
suo ufficio di Corso Trapani,i n mezzo alle carte sparse sul tavolo,
le telefonate che arrivano in continuazione ed i messaggi SMS di chi
vuole fare auguri o gridare il proprio dolore, di chi cerca qualche
parola di conforto o semplicemente vuole ringraziare.
Perché quel documentario su Libera e sulla lotta alla Mafia, è stato
seguito,visto da tante persone , molti giovani, che ora cercano Luigi
Ciotti per dire che bisogna andare avanti, che le ingiustizie patite
devono e possono essere riscattate, che il prossimo anno,il 2008 è
l’anno dei diritti umani e che lo deve essere anche in quelle zone dove
la Mafia controlla il territorio ,dove la Camorra investe i propri
soldi, dove la ‘ndrangheta intimidisce i giovani delle cooperative
agricole. Per tutti Luigi Ciotti ha una parola d’impegno e di affetto,a
tutti garantisce che con l’attenzione necessaria e con la giusta
passione, Libera continuerà nella lotta a fianco dei protagonisti
dell’antimafia, in silenzio quando è giusto che sia, gridando dai
microfoni quando è necessario far arrivare la voce della proposta e
della protesta nelle sedi istituzionali e della politica, quando è
necessario. E ripercorre anche la nascita di questo progetto,che Ciotti
chiede che sia l’inizio,importante, di un percorso futuro di
sensibilizzazione.
“Con l’amministratore delegato de LA7 e di MTV, Campo Dell’Orto,
avevamo parlato di un progetto per i giovani che facesse arrivare il
messaggio dell’Antimafia anche a chi di solito non vede altre
televisioni, ma che ama Mtv per la musica e magari non guarda altri
programmi. E soprattutto che si sperimentassero nuovi linguaggi per
affrontare l’antimafia dei beni confiscati,le testimonianze dei figli
delle vittime di mafia,per cogliere anche le positività e le speranze
di Corleone, Gioia Tauro e Casal di Principe ,solo per citare alcuni
paesi,dove ci sono tanti problemi ma anche tante persone che lottano
per il riscatto dalle mafie.
Da parte dell’amministrazione delle due reti televisive c’è stata
una risposta convinta: E mi piace molto sottolineare che hanno
prodotto questo programma con il titolo giusto “La memoria ha un
costo”,proprio per festeggiare i 10 anni di vita di MTV,mettendo poi
in onda il documentario prima di Natale”.
Squilla il telefono: sono ragazzi di una scorta, una delle tante,
che ringraziano per le parole del filmato, per aver messo in risalto il
loro lavoro oscuro,ma soprattutto il ricordo dei tanti giovani agenti
come loro, morti negli attentati mortali di Mafia. E poi i familiari di
tutte le vittime,che nel documentario vengono intervistati e parlano
con dignità e con il senso dell’importanza del sacrificio dei loro
congiunti. I figli, i genitori, le mogli…
“Ecco, questo mi è piaciuto nel progetto” continua Luigi Ciotti,
presidente di Libera; ”che il documentario abbia voluto far
riflettere,entrando di più nelle sofferenze,nei dolori,nelle fatiche
delle famiglie che hanno subito lutti,ingiustizie,gli sconvolgimenti
improvvisi della loro vita. Che si sia voluto entrare nelle storie di
tutti,dei grandi uomini come Falcone, Borsellino, Chinnici ed il
commissario Montana, ma anche nelle storie delle altre persone morte
per Mafia e delle quali, forse, ci si dimentica i nomi troppo presto.
Fare antimafia facendo parlare questi protagonisti è un atto di
civiltà, ma è anche una scelta editoriale che tutti, qui a Libera,
abbiamo apprezzato”.
E’ un filmato comunque duro,non facile,che raccoglie immagini di attentati, di lutti, anche crudo in alcuni momenti. Eppure …
“Certo è scomodo”interrompe Luigi Ciotti;” ma per questo si chiama
“la memoria ha un costo”.Che viene pagato quotidianamente in molte
regioni d’Italia da migliaia e migliaia di persone. Mette a nudo delle
verità e noi questo vogliamo. Che la televisione scopra e faccia capire
quello che succede, senza essere invadente nella vita di chi ha già
subìto torti e lutti, ma che illumini i fatti realmente accaduti.
Perché è anche questo un modo per non far sentire sole le persone che,
quando perdono un diritto o un loro congiunto, spesso si sentono
smarrite, lontane,hanno bisogno di far sentire il loro bisogno di
giustizia. Ripeto,con dignità. Ma guarda che dal nostro impegno ,ed
anche dal documentario ,emerge un messaggio di speranza. Perché il
riscatto è possibile a condizione che ci si metta in gioco, ciascuno
nel proprio ruolo…ma è veramente possibile”.
E poi accadono dei piccoli miracoli,perché metti insieme un
filmato come questo ed un concerto in piazza ed ecco che Corleone si
riempie di 5000 giovani che cantano e ballano con il rock contro la
mafia per tre giorni di fila…
“E’ un miracolo se si pensa che non sia possibile e poi avviene. Ma
il fatto è che quei giovani ci sono, vogliono dire basta alla Mafia
proprio a Corleone, però li devi incontrare, devi far sentire il
messaggio che fa parte della loro cultura, devi dare segnali di
liberazione possibile perché la musica è anche questo, ti puoi liberare
dalla mafia cantando,suonando e dedicando un intero giorno, ad esempio,
alla lotta contro la mafia che ha denominato il tuo paese per tanti
anni. E lo fai anche facendo vedere e facendo parlare chi è stato
vittima della mafia in quella stessa piazza dove poi suonano la tua
musica ,il tuo rock. Questo è il “miracolo”: mandare quel filmato nella
piazza di Corleone insieme alla musica e vedere che tanti giovani
aspettavano al freddo di vederlo e di cantare poi insieme.Anche questo
è liberazione dalla mafia…
Questo documentario è stato un vero regalo natalizio, per noi e per quei giovani.
Perchè la mafia è un problema di tutti ,quei problemi che la mafia ha creato sono ‘cosa nostra’.”
E’ la parafrasi del rovesciamento: è cosa nostra il modo per vincere
la sfida mafiosa. Ai padrini mafiosi, di ogni genere e organizzazione
criminale, bisogna togliere anche il linguaggio, la denominazione, il
modo di comunicare con gli altri, per comandare e per intimorire.
Ora e nel prossimo anno la lotta di Libera, di Libera Informazione,
e con loro di Articolo21, continuerà anche per allargare gli spazi di
vera informazione su questi fenomeni criminosi che, come diceva
Falcone, sono un “fenomeno umano” e come tutte le cose umane hanno
avuto un inizio ed avranno una fine. Per accelerare la fine bisogna
lavorare per una informazione continua, capillare, seria, che spieghi e
che illumini i fatti e la realtà,le speranze ed anche il futuro
possibile. Perchè un altro mondo è possibile anche nelle terre dei
“padrini”.
“Ed io ho un sogno” conclude Luigi Ciotti, ”portare in altri
contesti questo progetto realizzato ora con LA7 ed MTV. Il documentario
e la musica insieme nelle piazze delle zone a rischio…dopo Corleone
altri paesi ed altre piazze.
Ma soprattutto che si possa realizzare una serie di serate
antimafia sulle reti Rai,Mediaset e de La7 come una staffetta ideale
e di ideali tra una rete e l’altra, passando il testimone tra
testimonianze (e non è un gioco di parole, ndr),voci, immagini,
riflessioni, ricordi e progetti di riscatto.
E’ il mio sogno, perché anche un’altra TV sia possibile”.
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