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Lamezia, sprechi onorevoli

Di Maria Teresa Costanzo il . Calabria, Dai territori

Piero Fassino ha inviato una lettera ai presidenti delle Camere, Franco Marini e Fausto Bertinotti, con la quale ha chiesto il congelamento immediato di tutti gli aumenti dei trattamenti economici dei parlamentari ed ha precisato che “la credibilità di chi riveste incarichi pubblici dipende anche dalla sobrietà dei suoi comportamenti e dal condurre una vita normale, il più possibile analoga a quella degli altri cittadini. Tutto ciò  che appare privilegio, disparità di trattamento, condizione di favore non può che irritare i cittadini e ridurre la loro fiducia nelle istituzioni e nella politica”. 
Il tema è stato da lui ripreso con  il discorso all’ultima festa dell’Unità dove ha anche precisato che i parlamentari dovrebbero accompagnare i figli a scuola con la propria auto… possibilmente non blu.
Si è aperta così una vera e propria diatriba sui privilegi della “casta” che fanno letteralmente a pugni con i 7,5 milioni di italiani che, secondo gli ultimi dati Istat, sono al di sotto della soglia di povertà.
Tanto più che certi privilegi vanno ad aggiungersi al netto in busta che per un/una onorevole è pari a 15.304 euro e per un senatore o senatrice è di   15.880 euro che fanno del  “Palazzo” italiano il più caro al mondo.
Dalla Camera, dal Senato e dai provvedimenti previsti nella finanziaria, è possibile trarre qualche illusione sulla futura introduzione di opportune misure restrittive che, eliminando certi costosi privilegi tutti a carico della collettività, consentirebbero un risparmio di 60 milioni di euro quando saranno (e se mai saranno) a regime…
Per il momento si tratta soltanto di un “pour parler” poiché i nostri parlamentari continuano (per esempio) a recarsi a pranzo e a cena al piano terra di Montecitorio, in un ristorante extralusso  dove spendono non più di otto euro per ingurgitare prelibatezze di vario genere e bere ottimi vini d’annata a soli tre euro.
Fra un boccone e l’altro, telefonano a spese della Camera con i cellulari in noleggio a tariffe vantaggiosissime; viaggiano  su aerei di Stato (gli aerei blu) per raggiungere Monza e seguire il gran premio o su auto blu si recano a  far la spesa o a pettinarsi dal  parrucchiere. 
Per chi non lo sapesse, tutti i regolari contribuenti, continuano a pagare la scorta a 615 italiani “a rischio” di cui 67 sono in Calabria e fra questi solo 7 sono i politici di professione. L’Italia ha il record mondiale delle auto blu che, secondo i dati dell’Associazione contribuenti, sono 574.215.
Fra queste c’è quella dell’onorevole Ida D’Ippolito che fruisce di auto blu e di scorta forse già ingiustificata durante il governo Berlusconi e assolutamente incomprensibile nell’attuale governo Prodi.
Peraltro, pochi giorni or sono, è stata confermata l’inutilità di tale privilegio e lo spreco posto in essere dalla parlamentare visto che non è utilizzato per compiere precise missioni o far fronte ad impegni politici di alcun genere, ma solo ed esclusivamente per fare acquisti!
L’auto blu è stata infatti avvistata  (in divieto di sosta) dinanzi ad un negozio in via De’ Medici con un agente all’interno, ad ascoltare la radiolina d’ordinanza, ed un altro davanti alla porta di un  negozio di articoli per la casa che  andava su e giù.
Dopo venti minuti circa, l’onorevole è uscita accompagnata da sua figlia incinta e, salite in vettura, sono ripartite scortate verso chissà quale altro esercizio commerciale vista la necessità di preparare il corredino al nascituro.
Ci si può consolare pensando che, quanto meno, si contribuisce ad alleviare il peso del pancione della illustre figliola (svolgendo quindi un compito di pubblica utilità) ma, senza nulla togliere alla gravida, sarebbe arrivato il momento che ci pensi soltanto la sua onorevole madre.

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