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La società civile a Napoli. Una modesta riflessione

Giuseppe Fiorenza * il . Associazioni, Campania, Chiesa, Cultura, Diritti, Giovani, Istituzioni, Mafie

“Società civile”… Un’espressione abusata, ma forse impropria ed inesatta. Ma dov’è?

È più facile definirla per “via di togliere”. Cioè non politica, non istituzionale, non armata come forze dell’ordine.

Ma quel “civile” meriterebbe un sovrappiù di rafforzamento semantico per non scadere nell’indifferenza, nell’astensione o nel solo sdegno, di fronte ai drammi dei nostri tempi.

Certo vi hanno luogo degnamente l’esercizio dell’informazione o della scrittura che aiuta ad interrogarsi ed a spiegare. Ma non basta! Si dovrebbe auspicare una “società civile impegnata”, partigiana, come in una guerra di liberazione contro il terrore della violenza armata, specialmente giovanile, e nella sperimentazione delle più innovative forme di prevenzione ed intervento capillare in quelle fasce di popolazione irretite nella subcultura della prevaricazione e della giustizia fai da te.

Certo è assai rilevante l’impegno della Chiesa, col nuovo Cardinale a cui facciamo sinceri auguri, della scuola in prima linea e dell’associazionismo. E la lotta a mafia, camorra, criminalità cosiddetta comune, eroicamente portata avanti giorno per giorno, da Forze dell’ordine e magistratura è meritoria e fondamentale. Ma non basta.

Bisogna attrezzarsi ancora di più per sgominare la “mentalità” ed il drammatico esempio della subcultura camorristica, spesso ahimè allignante anche in tante rappresentazioni, che invece di funzionare da deterrente determinano amplificazione.

E quando parlo di “società civile impegnata” penso anche alla necessaria mobilitazione, con determinazione e strumenti propri, da parte di tanti settori professionali.

Avevo scritto di recente: “Bisogna riuscire, anche “provocatoriamente”, a parlare con chi non sta a sentire, a partire da genitori, parenti, amici”.

Bisogna inventarsi innovative e capillari strategie comunicative d’ogni sorta e con ogni “mezzo”, dai colloqui singoli, a quelli in piccoli gruppi, alle proposte esemplificative”.

In questa direzione si muove l’iniziativa proposta per sabato 9 prossimo, alle 10:00 in Piazza del Gesù, a Napoli, da Libera e Diocesi, con l’adesione di 150 sigle di associazioni e partiti.

Ciò che conta è pensare al da farsi e proporre operativamente dal giorno dopo, per una lunga stagione.

Una stagione di straordinario ed appassionato, quotidiano impegno sociale a tutto campo. Dal riuscire ad intercettare, con “messi dominici”, i ragazzi che a scuola non vanno, al visitare frequentemente le famiglie e i luoghi di ritrovo nei quartieri, facendo appello non solo ad operatori o psicologi e sociologi già impegnati, ma anche a nuovi volontari, a maestri di strada, a cantanti e musicisti appezzati, al mondo delle varie professioni.

Ma, d’altro canto, per pensare a strategie più complessive, dobbiamo essere convinti che resta “imperante” l’appello di Paolo Siani perché ci siano più asili nido anche al Sud.
“Ci ricorda infatti che il 68% dei bambini che nascono a Bolzano ha un posto in asilo nido ed invece solo il 3% di quelli che nascono a Capaci ed il 9% di quelli che nascono a Caivano”.

Ma il PNRR prevede ingenti risorse (almeno 19 miliardi per l’infanzia) per affrontare decisamente il problema e superare il divario Nord-Sud, in modo da assicurare ad almeno il 33% dei bambini di ogni regione un posto al nido.

Perché, soprattutto, Paolo Siani ci ricorda che “gli interventi effettuati nei primi mille giorni di vita sono i più efficaci ed influenzeranno lo sviluppo futuro, sul piano scolastico e sociale”.

Dunque si tratta di una grande battaglia da fare perché gli impegni vengano rispettati e le soluzioni applicate.

Voglio infine chiudere questa riflessione riportando quanto dichiarato dal Procuratore Gratteri in un incontro pubblico: “Per battere la camorra ci vogliono più soldi….per costruire più asili nido…”. Accolsi quelle parole con un pò di stupore, ma grande considerazione per la loro lungimiranza, che ha una forte base scientifica e culturale.

* Presidente di AsCenDer-Centro di Documentazione e Ricerca

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