Daphne Caruana Galizia, arrestato imprenditore in fuga
Poche ore dopo la promessa di grazia garantita dal premier maltese Joseph Muscat al presunto mediatore dell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, è stato arrestato il businessman Yorgen Fenech, uno dei principali imprenditori di Malta.
Era a bordo del suo yacht, intercettato e bloccato dalle forze armate maltesi (Afm) mentre cercava di uscire dalle acque territoriali. Lo riferisce il Times of Malta. Fenech è anche il titolare del fondo segreto 17 Black, denunciato dalla Caruana.
Anche il figlio della giornalista ha confermato l’arresto del controverso Yorgen Fenech, proprietario del maltese Tumas Group che ha sviluppato l’area della movida maltese col megaprogetto di Portomaso che comprende casinò, alberghi ed un porto privato ed ha forti interessi anche nel gioco online.
Matthew Caruana Galizia, su Twitter ha scritto: “Confermato: Yorgen Fenech era sulla barca e cercava di scappare da Malta. Questo è l’uomo il cui ruolo era quello di fare i pagamenti della corruzione al capo di gabinetto di Muscat. E che è tuttora il suo capo di gabinetto”.
A power station owner suspected of kicking-back payments to the Prime Minister’s Chief of Staff and Energy Minister has just been arrested in connection with my mother’s assassination. It’s time for Mizzi and Schembri to resign and be placed under surveillance. https://t.co/dmIVsk8fBZ
— Andrew Caruana Galizia (@acaruanagalizia) November 20, 2019
Il riferimento è a Keith Schembri che – secondo i documenti pubblicati dal ‘progetto Daphne’ – era uno dei beneficiari di fondi transitati dalla 17 Black assieme al ministro del turismo, Konrad Mizzi.
Secondo fonti vicine alle indagini citate dal Times of Malta, il mandato di arresto è stato firmato da un magistrato su richiesta del team che indaga sull’assassinio di Daphne Caruana Galizia “di gran fretta, in relazione al tentativo di fuga”. Il primo ministro Joseph Muscat ha definito l’arrestato come “una persona di interesse” per le indagini, ma non ha ancora voluto confermare che l’arresto sia avvenuto in quanto sospetto mandante dell’omicidio della giornalista. Ieri lo stesso Muscat aveva annunciato di aver deciso di promettere il perdono per tutti i reati commessi da una persona che, dopo essere stata arrestata giovedì scorso per una vicenda estranea all’omicidio e legata al riciclaggio di denaro, si è definita “l’intermediario” tra il mandante e gli autori materiali del delitto del 16 ottobre 2017.
La svolta nella vicenda – Dalla palude del riciclaggio di denaro, da una inchiesta condotta da polizia maltese e Interpol, una delle tante che si aprono a Malta da quando l’isola ha cominciato a rispondere alle richieste europee e americane e quindi a risanare i settori più controversi della sua economia di servizi finanziari innovativi, è improvvisamente emerso l’uomo chiave nell’omicidio di Daphne Caruana Galizia, la giornalista fatta saltare in aria col tritolo il 16 ottobre 2017.
‘Graziato se parli’ ed ha parlato…
“So chi è il mandante della bomba della Caruana” ha detto l’uomo dopo l’arresto legato ad un’altra indagine, spiegando agli inquirenti di essere stato lui “l’intermediario” tra chi aveva deciso che Daphne doveva morire ed i tre presunti autori materiali, arrestati già due mesi dopo l’assassinio (Vincent Muscat ed i fratelli Alfred e George Degiorgio).
I suoi avvocati nei giorni successivi hanno fatto sapere che avrebbe parlato in cambio di un condono tombale di tutti i suoi reati, da ottenere tramite una grazia presidenziale che a Malta soltanto il primo ministro ha il potere di raccomandare al Presidente della Repubblica. Ed il premier Joseph Muscat, dopo una consultazione con Procuratore generale e capo della polizia, ha annunciato di aver “deciso da solo”, ovvero senza consultazione del gabinetto, per il sì: ha proposto la grazia, ma “a condizione” che l’uomo avesse fornito elementi decisivi e prove certe valide in tribunale, per l’incriminazione del mandante dell’assassinio della giornalista.
ARRESTED: #YorgenFenech, owner of #17Black, caught paying €5,000-a-day to the Prime Minister's Chief of Staff and his top Minister for the new power station. The Prime Minister's position is untenable. He must RESIGN NOW and let JUSTICE take its course. https://t.co/CZ0BdUhWnE
— Simon Busuttil (@SimonBusuttil) November 20, 2019
Ufficialmente il nome dell’aspirante ‘gola profonda’ è secretato e l’uomo è tenuto sotto massima protezione in una località segreta, ma l’edizione online di Malta Today ha fatto il nome di tale Melvin Theuma, un tassista maltese con cospicui precedenti nel campo dell’usura. Quali siano le ramificazioni della sua attività, in un campo, quello del riciclaggio, in cui a Malta sono risultati coinvolti esponenti legati a un po’ tutte le mafie d’Italia, sono tutte da verificare.
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