Aderiamo alla campagna “60 milioni di alberi”
È importante aderire non solo idealmente ma concretamente alla campagna nazionale “60 milioni di alberi” promossa dalla “Comunità Laudato sì”. Ovvero far sì che in pochi anni il nostro Paese accolga 60 milioni di nuovi alberi, uno per ogni italiano. Alberi che assorbono anidride carbonica – principale causa dell’effetto serra e dei conseguenti disastri climatici – per rilasciare ossigeno. Dunque esemplari operatori di quella “conversione ecologica” di cui parla Papa Francesco nella “Laudato sì”.
Conversione che noi cittadini dobbiamo attuare sul piano sociale, etico, culturale. Inutile dire che occorre anche il contributo della politica e dell’economia, che sulla questione ecologica fanno orecchie da mercante o siglano trattati puntualmente disattesi. Una vergogna che deve finire.
Lo scrittore francese Jean Giono scrisse nel 1953 un piccolo, preziosissimo libro: “L’uomo che piantava gli alberi”. Storia di un pastore che, da solo, ripopola di verde una vallata deserta, a cui è legato. Ama quel luogo perché sa guardarlo con gli occhi della possibilità, del futuro, della speranza. Coltiva quel paesaggio con lo sguardo, prima ancora che con le mani.
Ogni albero è in fondo un diritto. E i diritti non basta affermarli: bisogna tutelarli giorno per giorno, farli crescere in altezza e nella coscienza di ciascuno di noi. Piantiamo dunque un albero a testa e chiediamo ai potenti di questo mondo di leggere e di tenere sempre sul comodino quella favola profetica. Nulla più della cultura può risvegliare le coscienze.
* Presidente Libera e Gruppo Abele
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