Free Your Ideas: in viaggio contro mafie e corruzione in Europa
LiberaIdee diventa internazionale: 5 tappe, Marsiglia, Berlino, Parigi, Bruxelles e Bucarest, per presentare la ricerca e promuovere nuove proposte per un nuovo slancio alla prevenzione sociale e lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione.
LiberaIdee non si ferma. E prosegue il suo viaggio attraversando le Alpi per sbarcare in Europa. Si chiama “Free Your Ideas” ed è la dimensione europea di LiberaIdee: un progetto transnazionale che ha come obiettivo quello di offrire una rilettura attuale e condivisa del fenomeno criminale e corruttivo fuori dai confini italiani.
Free Your Ideas è un percorso europeo di ricerca qualitativa sulla presenza e percezione della criminalità organizzata e della corruzione condotto con un approccio innovativo, volto non solo a descrivere le azioni criminali, ma anche a indagare sulla percezione del fenomeno nei diversi contesti europei, mettendo insieme la visione percettiva e qualitativa di chi fa un lavoro da un punto di vista accademico e investigativo in contesti non tradizionalmente di carattere mafioso.
Il viaggio europeo
Il progetto di ricerca in Europa di Free Your Ideas vedrà come modalità di diffusione un viaggio internazionale con 5 tappe che dal 12 al 28 giugno toccherà Marsiglia, Berlino, Parigi, Bruxelles e Bucarest, con l’obiettivo di animare un dibattito pubblico che sempre più coinvolge questi territori. Metaobiettivo è l’ampliamento della rete europea CHANCE, che lo scorso 3 aprile ha presentato la nuova agenda politica presso il Parlamento Europeo, ponendo nuove basi e promuovendo nuove proposte per dare nuovo slancio alla prevenzione sociale e lotta alla criminalità organizzata ed ai fenomeni corruttivi a livello europeo.
Ogni tappa vedrà protagonista l’associazione locale che ha seguito il progetto e, oltre alla presentazione della ricerca, sarà un’opportunità per coinvolgere la società civile, il mondo accademico e le istituzioni locali in una proposta concreta di impegno comune: i linguaggi artistici aiuteranno a comporre un momento di confronto e aggregazione più efficace, rispondendo all’esigenza di sensibilizzare sempre più sul tema del contrasto culturale ai fenomeni corruttivi e criminali.
Il viaggio di Free Your Ideas si concluderà con l’ultima tappa a Bucarest, che precederà due giorni dedicati all’incontro e alla formazione dei partner della rete CHANCE per proseguire nella costruzione dell’azione in sinergia con vecchi e nuovi partner europei.
Le parole d’ordine del viaggio saranno interazione e creatività, all’insegna di un progetto ambizioso di lotta agli stereotipi mafiosi attraverso l’incontro ed il confronto con contesti spesso lontani dalla percezione reale dell’impatto criminale e corruttivo.
La ricerca
Free Your Ideas In Europe è una ricerca esplorativa sulla percezione della criminalità organizzata e della corruzione in Europa con evidenze cross nazionali dove vengono riportati ruoli, funzioni e criticità delle istituzioni, società civile e media a livello continentale. I dati sono stati raccolti tra la fine del 2018 e 2019 da attivisti afferenti alle associazioni impegnate nell’azione di contrasto e sensibilizzazione alla criminalità organizzata in Europa.
Le organizzazioni nello specifico sono: Basta! in Belgio, Mafia Nein Danke in Germania, Demains Libres in Francia, Funky Citizens in Romania che sul tema afferiscono e collaborano con la rete europea “CHANCE – Civil Hub Against OrgaNized Crime in Europe” promossa da Libera .
Il campione di riferimento è inquadrabile in tre categorie principali: accademico (profilo economico o sociologico), giornalista, rappresentante istituzionale giuridico (giudice o magistrato). In taluni casi il campione si è esteso anche ad amministratori locali, operatori di enti pubblici, rappresentanti sindacali, imprenditori, attivisti e membri di associazioni della società civile, rappresentanti delle forze dell’ordine, studenti universitari. L’analisi delle interviste effettuate in Belgio, Francia, Germania e Romania, restituisce una fotografia aggiornata della percezione del fenomeno della criminalità organizzata e della corruzione nei singoli paesi. Le interviste raccolte con questa ricerca confermano gli studi condotti a livello internazionale: il crimine organizzato travalica i confini territoriali e si muove alla ricerca di nuovi mercati, al fine di colonizzarli e ampliare il proprio raggio d’azione e dunque di affari. Organized crime & underworld management. Due modalità, molteplici razionalità.
L’organized crime e l’underworld management
Se volessimo categorizzare la percezione dei fenomeni criminali, per come viene riferito dalle interviste ai nostri testimoni privilegiati in Belgio, Germania, Francia e Romania, liberando però il campo da quelli di mera delinquenza, potremmo categorizzarli in due contenitori rappresentativi: l’organized crime e l’underworld management.
Nel primo contenitore possiamo ascrivere tutte quelle pratiche, ampiamente diffuse nei Paesi da noi considerati, che fanno riferimento ai crimini dei colletti bianchi, e quindi a quelli che coinvolgono primariamente la finanza. Questi tengono anche conto dei cosiddetti “scambi occulti” che coinvolgono amministratori locali, politici, funzionari. È stato riferito in alcune interviste che ciò che accomuna la gestione indebita dei pubblici uffici, la lobbying illegale, il riciclaggio, a tutte le altre forme di violenza economica, è la razionalità insita nella loro azione economica che utilizza il crimine come ulteriore leva per l’ottenimento più efficace dei risultati preventivati. Il contenitore dell’organized crime, dentro cui abbiamo ascritto alcune condotte riferiteci dai nostri intervistati, certamente terrebbe conto di buona parte di quei criteri minimi considerati nella letteratura e nel dibattito internazionale condiviso sul tema. Dunque in primis la predilezione per attività formalmente definite e specializzate e la non estemporaneità delle condotte. A queste si aggiungerebbe l’uso della violenza e dell’intimidazione anche se nella sua forma economica e dunque, potremmo dire, non necessariamente legata alla minaccia d’incolumità fisica. Poi ancora, l’utilizzo di strutture economiche “a cassetti” e quindi dotate di capacità innovativa e adattiva a cui si aggiunge l’ingerenza sulle Istituzioni, la Politica, le fonti di informazione. Ultime, ma non per importanza, la grande attenzione alla dimensione internazionale e transnazionale – che si renderebbe necessaria per la gestione di questi tipi di organizzazioni – e la ricerca ed il mantenimento del potere per l’ottenimento del profitto. Il risultato di questo esercizio violento del capitale condurrebbe, talvolta, ad una sorta di monopolio criminale di spazi di mercato.
Nel secondo contenitore, invece, si possono ascrivere tutte quelle attività – potremmo dire – di underworld management e che vedono il grande protagonismo soprattutto di bande e gang. Gli esempi dei rocker tedeschi e belgi in motocicletta, delle bande delle banlieues francesi ne sono un’esemplificazione. In generale, queste forme di aggregazione criminale fanno dell’ostentazione della violenza, anche in contrapposizione dialettica con quella legale e democratica, l’essenza stessa della propria genesi e persistenza. Soprattutto nel primo caso sovente si rintracciano richiami pseudo-ideologici di una controcultura alimentata dalla marginalità economica e sociale. La contesa per il predominio dello spazio-quartiere diventa anche la ragione per scontri e conflitti. I clan – talvolta distinti etnicamente e culturalmente e soprattutto specializzati in termini di attività criminali – non disdegnano alleanze funzionali e temporalmente delimitate, orientate al raggiungimento dei risultati di business. Queste forme di banditismo – a cui si aggiungono come nel caso francese anche altre tipologie più complesse e strutturate, appaiono essere la forma più riconosciuta e percepita di criminalità organizzata in Francia e Belgio. In generale il banditismo è la modalità più vicina al concetto di crimine organizzato. Importante considerazione va data alla natura con cui le Istituzioni manifestano la loro azione di contrasto da cui ne consegue anche la percezione nell’opinione pubblica dei fenomeni stessi. Spesso il tema criminale viene associato al tema razziale, giustificando l’azione violenta in associazione ad una particolare sottocultura. Su questo piano si inserisce anche la stigmatizzazione dedicata al termine ‘mafia’ e ‘mafioso’ che, oltre a rimandare ad una dimensione strettamente italiana, porta ad una riluttanza dell’uso di questo termine per l’identificazione di altri fenomeni criminali con caratteristiche simili alle mafie. La percezione pubblica dei fenomeni criminali è strettamente legata alla capacità delle agenzie formative ed alla qualità dell’informazione di sensibilizzare e parlare correttamente di questi temi: il mettere in evidenza da parte dei media dei fenomeni connessi alla corruzione, ad esempio, ha visto un picco di straordinaria importanza in tutti e quattro i paesi monitorati, dando luogo ad un maggior coinvolgimento della società civile e la creazione di nuove realtà sociali impegnate oggi nel monitoraggio di questi fenomeni.
Le tappe in dettaglio
12 giugno Marsiglia
Serata di scambio sulla percezione e la presenza delle mafie in Francia promossa dall’associazione DeMains Libres, con l’interpretazione dell’attrice Stephanie Lemonnier che introdurrà l’iniziativa con un pezzo recitato sulla base dei risultati del report e darà il via al dibattito con il pubblico.
14 giugno Berlino
Mafi-O-Mat: come è vista la criminalità organizzata a Berlino e in Europa promossa dall’associazione MafiaNeinDanke attraverso un dialogo interattivo con il pubblico sulle tematiche affini al report Frre Your Ideas, rendendo il pubblico protagonista della serata.
15 giugno Parigi
Libera Idee in Europa – progetto di ricerca di CHANCE per un’ Europa libera dalla criminalità organizzata e dalla corruzione promosso dall’associazione Demains Libres, con la partecipazione straordinaria di Jean-Louis Briquet, professore di Scienze Politiche e direttore del Centro di Ricerca Europeo di Sociologia e Scienze Politiche (CESSP)
25 giugno Bruxelles
Tavola rotonda “Le mafie in Belgio” promossa dall’associazione Basta! – Belgian Antimafia: Steps Towards Awareness, con la partecipazione straordinaria del magistrato Michel Claise, specializzato nella lotta alla criminalità finanziaria.
28 giugno Bucarest
Free Your Ideas: come è percepita la criminalità organizzata in Romania promosso dall’associazione Funky Citizens, con la partecipazione del network di giornalisti del RISE project.
Info e aggiornamenti: http://www.liberainternational.eu/
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