Bratislava, ucciso il giornalista investigativo Jan Kuciak
È stato trovato morto assieme alla compagna nella loro casa di Velka Maca, poco distante dalla capitale slovacca. Secondo la polizia l’omicidio sarebbe legato alla sua attività professionale. Aveva 27 anni. «Segnale molto preoccupante per il giornalismo nella Ue», è il commento della Efj.
Jan Kuciak, noto giornalista investigativo slovacco di 27 anni in forze alla redazione del portale di notizie ‘Aktuality.sk’, è stato ucciso assieme alla compagna nella loro casa di Velka Maca, a circa 65 chilometri dalla capitale Bratislava. Lo ha reso noto la polizia che ha aperto un’indagine per omicidio. Secondo il comandante Tibor Gaspar, l’assassinio, avvenuto nel weekend, sarebbe legato all’attività del reporter, impegnato in indagini su frodi fiscali nelle quali sarebbero coinvolti anche alti funzionari del partito di governo.
«Profondo shock» per la morte di Jan Kucia è stato espresso dalle Federazioni europea (Efj) ed internazionale (Ifj) dei giornalisti. «Se il collegamento fra la sua morte e il suo lavoro investigativo venisse confermato – ha dichiarato il presidente della Efj, Mogens Blicher Bjerregard – sarebbe un segnale molto preoccupante per il giornalismo nell’Unione europea. Esortiamo le autorità a risolvere il caso e ad assicurare i responsabili alla giustizia. E chiediamo ai leader politici della Slovacchia di difendere con forza la libertà di stampa e di porre fine all’impunità per chi commette crimini nei confronti dei giornalisti».
Il segretario generale della Federazione europea, Anthony Bellanger ha aggiunto: «L’omicidio del giovane giornalista Jan Kuciak per motivi che sembrano essere collegati al suo lavoro è un duro colpo per la libertà di stampa».
Di atto senza precedenti «contro il giornalismo investigativo e contro i media liberi del Paese» ha parlato il sindacato dei giornalisti della Slovacchia, lo Slovensky Syndikat Novinarov. «Chiediamo alle autorità di far rispettare la legge e di indagare sull’omicidio di queste due persone. Basta attacchi contro i giornalisti», si legge in una nota rilanciata dal sito web della Efj.
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