A Milano l’ultimo saluto a Lea Garofalo
«Denise è stata felice di sapervi qui. Vi abbraccia tutti». Quel “tutti” è riferito alle moltissime persone – in modo particolare giovani – che ieri hanno atteso l’uscita dell’avvocato Enza Rando dall’aula della Prima sezione della Corte di Assise di Appello. Volevano sapere come stava Denise, come aveva appreso della notizia della sentenza di secondo grado emessa ieri, mercoledì 29 maggio. Una sentenza che conferma gli ergastoli per Carlo Cosco, Vito Cosco, Massimo Sabatino e Rosario Curcio (così come chiesto dal procuratore Tatangelo, ad esclusione di Sabatino per il quale, non avendo la certezza piena della sua colpevolezza, aveva chiesto l’assoluzione) che assolve Giuseppe Cosco (che comunque resterà in carcere per scontare una pena legata al traffico di droga) e che riduce gli anni di carcere a Carmine Venturino. Condannato in primo grado all’ergastolo (come tutti gli altri imputati), nel corso della scorsa estate ha iniziato a raccontare agli inquirenti la verità sul delitto di Lea Garofalo.
Testimonianze che gli sono valse le attenuanti generiche (il suo avvocato difensore, Floriana Maris, aveva richiesto quelle specifiche) e una condanna a 25 anni. Grazie a lui i resti del corpo di Lea Garofalo sono stati ritrovati, la verità sulle sue ultime ore è stata raccontata e «Denise – racconta Enza Rando – può pensare ai funerali di sua mamma. Sì, vuole che siano celebrati a Milano perché qui sua mamma è stata uccisa e perché l’amministrazione comunale si è dimostrata sensibile al problema della criminalità organizzata al Nord e soprattutto a questa terribile vicenda. Ma vuole che sia una festa».
Perché di lacrime – aggiungiamo noi – ne ha versate fin troppe. Denise Cosco ha ventuno anni e vive sotto protezione. Non era ancora maggiorenne quando sua mamma è stata uccisa, dopo anni vissuti in solitudine e in simbiosi. Ha avuto la forza di testimoniare contro la sua famiglia, come aveva fatto sua mamma. E Milano, la città che (anche se con qualche ritardo) ha fatto sua questa storia di resistenza e esistenza alle mafie, ora è pronta per accogliere l’ultimo saluto a Lea. Oggi e domani iniziative in memoria di Lea si terranno insieme a tanti giovani che non hanno mai smesso di “presidiare” il tribunale di Milano, di testimoniare con forza la vicinanza e l’affetto alla giovane Denise Cosco.
L’articolo di Giulio Cavalli sulla sentenza d’Appello per omicidio di Lea Garofalo
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