A Palermo per non dimenticare
All’interno la diretta da Palermo (a cura del portale Ansa Legalità) – Agitano palloni colorati, scandiscono slogan e indossano magliette che ricordano il giudice Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. Sono oltre mille e hanno viaggiato tutta la notte, salpati dai porti di Civitavecchia e Napoli, come ogni anno sulle Navi della Legalità alla volta di Palermo, per ricordare le stragi di Capaci e Via D’Amelio e rinnovare l’impegno contro le mafie. Ad accoglierli tantissimi ragazzi siciliani, che dalle primi luci dell’alba hanno animato il porto di Palermo con musica e parole.
La diretta a cura del portale Ansa Legalità
«Oggi è una giornata importante e non scordate mai questa data» ha detto il neoministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, salutando i quasi tremila ragazzi in arrivo con le Navi ribattezzate “Giovanni” e “Paolo”. Citando lo slogan dello striscione sorretto dai ragazzi sbarcati dalle Navi della legalità (‘Giovanni Falcone, le tue idee cammineranno sulle nostre gambè) la ministro si è rivolta ai ragazzi dicendo: «anche il vostro futuro camminerà sulle vostre gambe». “Il peggior nemico della mafia è la scuola – ha infine aggiunto. Il 23 maggio è una data scolpite nella coscienza e vorrei che rimanesse nella memoria e nella storia. Abbiamo il compito di testimoniare quello che è stato per fare sentire tutti voi”. Un viaggio, quello affrontato quest’anno dagli oltre mille studenti in arrivo da tutta Italia e le rappresentanze giunte da 13 Paesi europei, che ha affrontato anche il maltempo. Ma – come spiega ai giornalisti presenti a Palermo, il presidente del Senato, Piero Grasso, le Navi della Legalità sono riuscite a partire anche quest’anno. «Al momento di partire stavamo per abbandonare l’idea ma abbiamo deciso che le sfide vanno affrontate e abbiamo vinto questa sfida». «Sarebbe stata una giornata molto diversa senza questa accoglienza e l’unione di tutta di tutta l’Italia qui – ha aggiunto -. È un bellissimo giorno, la Sicilia è sempre accogliente con tutti quelli che vengono in questa terra».
“Serve un impegno continuo. Non li hanno uccisi – ha detto sulla Nave partita da Napoli, il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti. Ma è essenziale ha aggiunto trasformare i “no” in “Noi”. Non siamo cittadini a intermittenza ma sempre. Non basta commuoversi, bisogna muoversi di più tutti insieme”
Guarda il video dell’intervento di Luigi Ciotti
Guarda il video della partenza da Napoli a cura del portale Ansa Legalità
11.15 Si torna alle domande dei ragazzi. Alla presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, gli studenti chiedono: cosa può fare l’informazione contro mafie? La presidente del Servizio Pubblico risponde: “La Rai può fare molto, perché la mafia si colpisce con la conoscenza. La Rai fa e può fare sempre meglio una informazione corretta, approfondita e costante. No solo cronaca, dunque, quando succede qualcosa, ma costante nel tempo, da portare avanti attraverso gli approfondimenti: conoscere come come opera. Mi piacerebbe che la Rai, potesse continuare ad essere strumento di informazione su quelli che sono gli strumenti con cui le mafie prendono forza, come il riciclaggio. Rubriche e approfondimenti possono far molto, in questa direzione. Anche attraverso le “buone” fiction si può fare molto. Possiamo inoltre agire attraverso le cosiddette azioni informali di formazione, penso a tutto il lavoro fatto con Rai Educational, che può integrare in alcuni casi il lavoro che si fa a scuola su questo argomento (mi piace ricordare l’esperienza recente di “Lezioni di mafia” . Dunque, informazione, intrattenimento e formazione: così la Rai può portare il proprio contributo alla lotta contro le mafie e per la formazione di una cultura della legalità. Allo scrittore Roberto Saviano presente a Palermo nell’aula Bunker chiedono “Quale geografia della legalità e illegalità hai incontrato? Lo scrittore campano risponde “Ho incontrato una Italia rovesciata, spesso meno consapevolezza delle mafie al Nord”. I giovani chiedono anche dell’atteggiamento dell’Europa su lotta alle mafie. Saviano spiega “C’è nuovo atteggiamento sulla necessità di avere una legislazione comune contro le mafie”.
11.40 Leonardo Guarnotta, Rosario Crocetta, il ministro Cancellieri e Maria Falcone premiano insieme al presidente del Senato Piero Grasso, adesso, le migliori tesi di laurea su questi argomenti. Si tratta di borse di studio istituite con una legge regionale subito dopo la strage di Capaci. Maria Falcone: “Una bella iniziativa cui partecipano in tanti: ragazzi preparati che devono essere aiutati ad andare avanti in questo impegno”. I premi vanno a: Francesca Barraco, Maria Rosaria Raspanti, Mario Bocoroba, Simona Vitale, Anna Maria Ferrara, Maria Claudia Ferrara, Maria Scalia, Federica Vincenti, Giorgia Costantino, Giuseppe Naini. Rosario Crocetta sui sostegni all’antimafia: “Vogliamo sostenere concretamente e tutelare testimoni di giustizia che ogni giorno lottano contro le mafie”.
12.00 In chiusura musica e parole e l’intervento del presidente del Senato, Piero Grasso. “Falcone e Borsellino capirono che intervento della magistratura non poteva essere solo giudiziario ma aveva un ruolo culturale importante”. E su Giovanni Falcone: “aveva grande tenacia, era allenato alla lotta, si riparava dietro un perenne scudo in una costante autodifesa. Aveva orgoglio di una dignità antica che lo faceva essere restio nel manifestare qualsiasi debolezza. I destini di Paolo e Giovanni furono strettamente legati” – ricorda Grasso. Su Paolo Borsellino “Quando gli dissero di lasciare Palermo, rispose: come potrei fuggire e deludere le speranze di tanti cittadini onesti”. Presso la Camera ardente del Palazzo di Giustizia, aveva predetto ai magistrati del suo ufficio, “ecco il nostro futuro è quello” guardando alle bare della strage di Capaci. “I loro ideali e valori hanno aperto nuova fase lotta antimafia, afferma Grasso. Da quel giorno c’è una rinnovata coscienza civile, le mafie però sono ancora oggi grave problema della nostra democrazia. Nel quadro generale della crisi economica che il Paese sta affrontando la compenetrazione fra capitali illeciti e leciti è sempre più forte. Le recenti indagini rivelano sempre maggiori contatti fra mafie italiane e organizzazioni criminali internazionali un sistema organico per coordinare uomini e mezzi, spartirsi influenze e mercati. E sono in grado di adattarsi a sempre più attività illecite”. Cosa è cambiato 21 anni dopo le stragi? “Le loro idee camminano su gambe di tanti giovani che scelgono di opporsi a sfregio bellezza di questo Paese, la loro eredità è anche sulle spalle di chi rappresenta le istituzioni. Lo Stato deve essere forte, serio e credibile e onesto con i cittadini. Ritengo che proposte su lotta alla mafia e alla corruzione possano essere considerate “divisive” l’unica possibile divisione è fra i mafiosi, i corrotti e le persone oneste”.
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