A Cinisi i “100 passi” dei sindaci
Cento passi verso un governo democratico del territorio, verso una memoria condivisa e un impegno concreto contro mafie e corruzione, dal Nord al Sud del Paese. A percorrerli oltre cento amministratori locali che arriveranno da tutta Italia in Sicilia per l’iniziativa “I 100 passi dei sindaci” che si terrà l’8 e il 9 maggio a Cinisi (Palermo), giorni in cui si ricorda l’uccisione del militante di democrazia proletaria e giornalista, Peppino Impastato. A lui, a quei cento passi che lo separavano dalla casa del boss Badalamenti (oggi dopo la confisca, simbolo antimafia in quel territorio) è dedicato l’impegno quotidiano dei tanti sindaci che hanno scelto di essere in Sicilia per ricordare Peppino e che conducono ogni giorno una battaglia per la democrazia e la legalità.
Una iniziativa, quella promossa da Avviso Pubblico e Casa della Memoria Felicia e Peppino Impastato (e da una vasta rete di associazioni: Acli, Agesci, Arci, Cgil, Cnca, Emergency, Legambiente, Libera, Uisp), presentata oggi alla Camera dalla deputata Laura Garavini (già componente della Commissione antimafia), da Gabriele Santoni, vicepresidente di Avviso Pubblico, da Giovanni Impastato, fratello di Peppino e presidente di Casa Memoria, da Don Armando Zappolini, Coorrindamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca) e da Claudio La Camera, dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta. Presenti in sala, fra gli altri, i deputati Davide Mattiello e Federico Gelli.
“Un impegno trasversale – ha dichiarato Laura Garavini – ci unisce in questo momento di difficoltà: quello di una lotta costante, concreta e immediata contro mafie e illegalità. Questa iniziativa porta alla luce la buona politica e l’impegno per la legalità, che ogni giorno viene messo in pratica dagli amministratori locali sui territori”. E che non riguarda soltanto la politica – spiega Dona Armando Zappolini, del Cnca. “Il terzo settore dev’essere in prima linea in questa battaglia, per questo siamo al fianco di Casa Memoria con la quale collaboriamo. Perché c’è un legame diretto fra disagio sociale, emarginazione e lotta alle mafie che è ormai sotto gli occhi di tutti”. Una rete di associazioni sostiene questa due giorni, infatti, ed è al fianco degli amministratori locali che nel nome di Peppino e delle tante vittime della violenza mafiosa, si trovano a lottare contro le mafie mentre tentano, con la loro azione quotidiana, di affermare soltanto la Costituzione” – spiega il vicepresidente di Avviso Pubblico, Gabriele Santoni. “Quella di Cinisi non è una passeggiata ma un percorso, complesso e costante. Voglio solo ricordare un dato fra i tanti: in Italia si verifica, in media, una intimidazione ad amministratori locali ogni 36 ore”. Numeri che emergono dal rapporto annuale stilato da Avviso Pubblico e presentato alcuni mesi fa a Roma.
“La nostra manifestazione”, ha spiegato Giovanni Impastato, presidente di Casa Memoria Impastato, “è importante perché aiuta a mantenere vivo il ricordo di Peppino e, con lui, di un pezzo di storia del paese, segnata profondamente dalla presenza delle mafie. Anche per questo ci stiamo battendo perché non vada definitivamente in rovina il casolare dove venne ucciso mio fratello: la memoria aiuta a formare gli anticorpi per i problemi che dobbiamo affrontare oggi”. Impastato spiega che, in quei giorni, verrà lanciata proprio una petizione popolare per preservare il casolare dove fu ucciso Peppino.
Video integrale dell’intervento di Giovanni Impastato alla conferenza stampa
Un appello, quello legato al riutilizzo sociale del bene confiscato, condiviso e rilanciato con forza da Claudio La Camera, dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta “Non possiamo non dirlo – commenta – che sono ancora tanti i problemi legati al vero riutilizzo di questo bene. Fare antimafia, per noi, significa anche permettere la crescita di un pensiero critico, e non è celebrazione sterile”. “La lotta dell’antimafia è la lotta di ogni giorno e questa manifestazione è un’occasione importante per ricordare che la libertà non si conquista mai per sempre – conclude La Camera.
Il programma della due giorni. L’appuntamento, è dunque, in Sicilia a Cinisi (Palermo) l’8 e il 9 maggio con un programma fitto di iniziative, culturali, di formazione e informazione e musicali. L’iniziativa si apre l’8 maggio con la presentazione del rapporto “Amministratori sotto tiro”, curato da Avviso Pubblico, che illustra i tanti casi di intimidazione ad amministratori locali avvenuti nel corso del 2012 nel nostro paese, e una “veglia di preghiera per la legalità e la giustizia” presieduta da mons. Alessandro Plotti, vescovo di Trapani. Il 9 maggio, invece, alle ore 10.30 sarà inaugurata la Casa-museo Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, ristrutturata dopo il riconoscimento ufficiale di “Bene sotto tutela culturale” grazie al progetto sostenuto da Fondazione con il Sud. Per l’occasione saranno installate altre “pietre d’inciampo” dedicate a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Boris Giuliano, Carlo Alberto dalla Chiesa, alla presenza dei familiari. Subito dopo si terrà il corteo dei ragazzi delle scuole di Cinisi che si uniranno poi agli amministratori e alle associazioni per percorrere i “cento passi” che separano Casa Memoria dalla ex casa del boss Gaetano Badalamenti, mandante dell’omicidio. Successivamente, ci si ritroverà a Contrada Feudo presso il casolare dove venne assassinato Impastato, ora completamente abbandonato. Il corteo “storico” che da tanti anni parte da Radio Aut, a Terrasini, per arrivare a Casa Memoria avrà luogo il pomeriggio. Si chiuderà con una serata in cui verranno premiati Moffo Schimmenti, cantastorie madonita dal forte impegno civile, e i Têtes de Bois, nella persona di Andrea Satta.
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